L’intervento previsto tratta di un parcheggio per c/a 200 auto realizzato in un fabbricato di tre piani fuori terra, dotato di un’area commerciale al piano terreno ed ospitato all’interno di un’area più ampia destinata a diventare la nuova “piazza del mercato” di Trezzano, prospiciente la nuova stazione ferroviaria. L’intero sistema dovrà raccordarsi da un punto di vista viabilistico anche come nodo di interscambio col trasporto su gomma sia pubblico che privato, precisamente con la rete stradale ordinaria urbana esistente, si trova infatti in prossimità della nuova Vigevanese.
Gli spazi commerciali posti al piano terra sui due lati principali del fabbricato sono caratterizzati sul lato di affaccio alla futura piazza da ampi portici, in modo da conferire allo spazio antistante un aspetto “urbano” per definizione. Per rafforzare questa percezione, anche da un punto di vista simbolico oltre che culturale, i due lati di coronamento alla costruzione principale, posti ad ovest ed a sud della piazza, andranno ad essere delimitati a loro volta da una teoria di portici di pari ampiezza ed altezza, in continuità con quelli delle parti commerciali poste sui lati nord ed est. Ciò rende l’area aperta perfettamente quadrata antistante la nuova stazione ferroviaria e il parcheggio, inscritta nella teoria dei portici, nell’intento di evocare la “piazza del mercato”, storicamente intesa, a partire dalla sua più antica codificazione storica e culturale afferente all’agorà.
L’area adibita a parcheggio è collocata ai piani primo e secondo delle ali edificate, ma non risulta di fatto percepibile poiché interamente schermato da una facciata tecnologica realizzata con telaio strutturale in ferro zincato, semplicemente montato sulle parti portanti piane in calcestruzzo del fabbricato, e finitura in doghe orizzontali di cotto fissate a secco sul telaio. Per il lato posteriore, che di fatto si affaccia sulle due scarpate della viabilità ordinaria, è previsto un altro tipo di rivestimento con caratteristiche tecniche analoghe al primo, ma con paramenti realizzati in rete metallica.
All’interno della piazza vera e propria delimitata dai portici, la pavimentazione disegnata secondo un classico schema geometrico, che in ossequio ai canoni di progetto rimanda idealmente alle tradizioni del “giardino all’italiana”, si collocano cinque punti distinti particolarmente rilevanti. Quattro piccole aree piantumate, con requisiti specifici di spazio di sosta, si dispongono lungo le diagonali del quadrato della piazza; al centro della stessa si colloca una grande vasca d’acqua in foggia di possibile fontana, a sottolineare i particolarissimi rapporti, i vincoli storici e culturali del sito, con i corsi d’acqua, il Naviglio Grande in particolare che transita poche centinaia di metri a sud della nuova piazza. I portici che si prolungano dal fabbricato principale a delimitare l’area della piazza, sia fisicamente che simbolicamente, ristabiliscono idealmente i canoni dell’hortus conclusus, non lasciandola alla mercè di una “percezione indefinita” dello spazio urbano, peraltro piuttosto disgregato, circostante.